lunedì 27 aprile 2020

The Stranger, vi rivelo un segreto.




The Stranger: 2020, Thriller, 1 stagione, 8 Episodi, Netflix

Strana storia quella di The Stranger, la serie TV inglese uscita nel 2020. Una misteriosa ragazza inizia a divulgare segreti tenuti nascosti a volte senza un motivo particolare a volte chiedendo un riscatto con pena massima in caso del non pagamento, quella di diffondere tali segreti.
Cosa ne verrà fuori, dopo queste divulgazioni, sono una serie di eventi, omicidi e sparizioni che si intrecceranno, alla fine, in un filo conduttore comune.
Quello che posso dirvi è che ne è venuto fuori un thriller non di palese lettura dove l'arguzia dei telespettatori più sagaci, sarò messa alla prova dai fatti che si intrecceranno nelle 8 puntate.
Niente è scontato o prevedibile e anche i personaggi meno insospettabili potranno essere protagonisti in male degli eventi.
Si riuscirà a capire la verità? Bè, lascio a voi le conclusioni ed evito di spoilerarvi la storia, e sfido tutti a trarre conclusioni affrettate prima di concludere la visione dell'ultimo episodio.
La storia è abbastanza logica e credibile e anche la maggior parte dei personaggi che si racconteranno tra passato e presente tirando fuori la dinamica delle conseguenze delle proprie azioni.
Certo è che nei panni dei protagonisti diventa paradossale anche poter pensare di trovare pace dopo la rivelazione di quei segreti e il mistero riesce a coinvolgere lo spettatore come fosse un noir d'altri tempi.
La serie, come dicevo, è inglese anche nello stampo. Molto lontana dal classico thriller americano anche nei dialoghi e nella sceneggiatura. L'ambientazione non è metropolitana ma più periferica e la fotografia è nettamente europea in maniera evidente. Quindi niente effetti speciali o musiche invasive, si lascia spazio all'emotività dei personaggi e alla ricerca della verità.
Non è una storia banale ed è sicuramente qualcosa di nuovo, basato sul romanzo di Harlan Coben del 2015 con lo stesso titolo.
Richard Armitage nel ruolo di Adam Price, il protagonista, è il marito di Corinne Price e il padre di Thomas e Ryan. Adam è la prima persona della serie ad essere avvicinata da una misteriosa donna con un cappellino da baseball. Racconta ad Adam di una gravidanza che sua moglie aveva simulato, che si rivelò vera. Corinne scopre cosa apprende Adam e scompare misteriosamente dopo che Corinne gli ha scritto che ha bisogno di un po 'di tempo per se stessa. Poiché la sua misteriosa scomparsa è uno dei misteri centrali della serie, il coinvolgimento di Adam con lo sconosciuto e la scomparsa di sua moglie diventano più importanti.
La serie è adatta a tutti anche se poco coinvolgente per i più piccoli. Vi lascio col trailer della serie qui sotto, buona visione. 


domenica 26 aprile 2020

Dracula, la serie Netflix



    Dracula: 2020, Horror, 1 Stagione, 3 Episodi, Netflix

    La mini serie targata Netflix sul conte più famoso del mondo ha raggiunto quasi le stesse critiche del Conte nostrano, anche se, devo dire, agli atti il nostro fa più paura di quello mitologico. Hanno in comune forse il fascino del male e il sorriso irriverente anche di fronte alle catastrofi più grandi nate dalle proprie azioni, ma sta di fatto che in questo caso il conte transilvano, interpretato da Claes Bang, non sia potuto andare oltre i tre episodi, mentre dovremmo soffrire il secondo chissà per quanto tempo ancora.
    La serie mantiene invariati quasi tutti gli stereotipi più noti della sua leggenda: la paura della luce, del crocifisso, e dei paletti nel cuore.. Il fatto che non possa entrare in una stanza senza essere invitato, in realtà è una di quelle cose che viene detta a seconda delle trasposizioni letterarie o cinematografiche.
    Quello che la storia ci regala è raccontata dalla sua permanenza nel suo famosissimo castello nella regione rumena, dell'invito di una delle sue numerose vittime nella sua abitazione e della sua voglia di arrivare in Inghilterra per espandere le sue conoscenze e la sua sete di sangue. Tra le novità dei suoi poteri, troviamo la facoltà di imparare dizione e termini da ogni sua vittima, una volta bevuto il sangue. Avevo visto l'assorbimento dei ricordi, spesso i pensieri, ma mai un corso accelerato di linguistica e pronuncia. 
    Per tutto quello che ci sarebbe da dire sul personaggio, a dire la verità, non basterebbero 10 stagioni delle più accurate anche se registi o scrittori sono riusciti a realizzare capolavori con una pellicola o un film, ma se dovremmo mettere nella bilancia tutto il materiale, libri e pellicole dedicate a questa famosissima leggenda, siamo certi che solamente alcune opere valgono la pena di essere viste o lette.
    Senza contare la serie infinite di documentari e report storici sulla reale esistenza del personaggio che hanno creato un fenomeno mai passato e sempre presente nelle storie e gli usi comuni di tutto il mondo.
    Le anomalie divertenti sono legate alla presenza di un personaggio legato ad una delle famiglie antagoniste del conte in diverse narrazioni fantastiche. Quella dell'arguta suor Agatha Van Helsing interpretata da Dolly Wells, nei panni di una devota, ma non troppo, sorella impegnata nella cattura del famosissimo conte. 
    I primi due episodi non sono davvero male e sono ambientati nel regione e nel castello transilvano, la terza ci riporta ai giorni nostri e forse rovina un pò quello che di bello avevamo trovato nei primi due episodi.
    Quello che si cercherà di sviscerare sono i motivi delle paure di Dracula e i fattori che lo spingono a scegliere una vittima piuttosto che un'altra. Insomma, che lui fosse un sommelier del sangue lo abbiamo spesso visto ma i motivi spirituali non li avevamo mai messi sul piatto come in questa serie. 
    Non è un prodotto da buttare, pur ricevendo tante critiche credo che valga la pena di vederlo, soprattutto per i cultori del genere. Lo codificheremo come horror, ma non credo che ci sia il pericolo di prendersi un infarto, il telegiornale fa più paura di certo. 
    Ne consigliamo la visione ai maggiori di 16 anni tanto per non turbare nessuno e vi lasciamo con il trailer della serie quì giù, in attesa che anche quì in Italia arrivi un o una Van Helsing a liberarci dal nostro di vampiro.
    P.S. Il finale non è per niente scontato e finisce con una riflessione che merita di essere analizzata soprattutto se accostata ad un personaggio come il conte Dracula.


    venerdì 24 aprile 2020

    Channel Zero, 4 Storie e poca paura..


      Channel Zero: 2016 - 2018, Horror - Splatter, 4 Stagioni, 24 Episodi, Starzplay - Apple TV

      Un pò di ribrezzo per alcune delle 4 stagioni ma davvero poca paura. E' questo che posso dire guardando le horror story di Channel Zero, srie TV americana che se pur classificata nel genere, delude un pò in tutte e 4 le storie che risultano lente, poco coinvolgenti e con storie che non riescono sempre a dare suspance alla trama.
      E' stato scelto di raccontare una storia a stagione completamente diversa dalle altre, con attori e ambientazioni che si distinguono. 
      La prima parla di una serie di omicidi di bambini, che legano un uomo ad un luogo e ai sogni onirici che coinvolgono la comunità di quel luogo e i bambini presenti. Storie intrecciate con un unico denominatore comune, uno psicologo che ha perso il gemello nella sua infanzia e tornando nel luogo riporta in vita gli eventi ed altrettanti omicidi.
      Nella seconda stagione una misteriosa casa appare in luoghi diversi e periodi diversi, e invita ragazzi ad entrare per gioco. Quello che succederà è vedere la vita di queste persone completamente stravolta dopo aver attraversato le 5 porte della casa.
      Nella terza stagione, una dimensione nuova a cui si arriva attraverso una scala in un bosco, la farà da padrone. Una famiglie che si professa in cima alla catena alimentari e che si nutre di altri esseri umani proverà a mettere sotto pressione il nostro stomaco.
      Un Dio superiore adulato dalla famiglia sconvolgerà i piani di due sorelle appena trasferite nella cittadina. 
      Tratta dal racconto Hidden Door di Charlotte Bywater, la storia ruota intorno Jillian e Tom, neo-sposi con dei segreti non confessati. Quando scoprono una misteriosa porta nello scantinato della propria casa, il loro passato misterioso comincia a mettere in pericolo le loro esistenze.
      Le storie sono tratte dal genere popolare di letteratura on-line denominato Creepypasta. La prima stagione, annunciata nel 2015, è basata sul racconto Candle Cove dello scrittore web e disegnatore Kristofer Straub. Tutti i sei episodi sono stati diretti da Craig William Macneill.  La seconda stagione, si basa invece sul racconto The No-End House di Brian Russell ed è stata diretta da Steven Piet. 
      Diciamo che il Creepypasta non rientra proprio nel mio genere di serie o film, sono un amante del genere horror ma pur dovendole etichettare come tali le storie non solo non mi hanno fatto tremare ma non sono state neanche così emozionanti da guardare.
      Per tanto non ho idea a chi consigliarle ma sicuramente i minori devono stare lontano dai contenuti visuali di questa serie e ci aggiungerei anche i deboli di stomaco! 
      Sconsigliatissima! 




      mercoledì 22 aprile 2020

      Agent Carter, ma noi in quale universo siamo?


        Agent Carter: 2015 - 2016, Comic Crime, 2 Stagioni, 18 Episodi, Sky - Rete

        Pare che l'MCU, ovvero Il Marvel Cinematic Universe, abbia sconvolto l'universo di questa serie ambientata negli anni 40 dopo gli eventi di "Captain American - Il Primo Vendicatore" e narrante le avventure di Peggy Carter interpretata da Hayley Atwell, la fidanzata storica di Captain America, agente segreta dell'SSR (Strategic Scientific Reserve) alle prese con la guerra fredda contro i russi e con le conseguenze dei furti delle invenzioni di Howard Stark, padre del celebre Anthony Edward Stark, ovvero il Tony Stark conosciuto al mondo come Iron Man. Perchè sconvolto? Bè vi ricordate la scene finali di Advengers End Game? Ovvero quelle in cui Captain America molto in avanti con l'età consegna lo scudo a Falcon e gli passa di diritto le vesti del nuovo Captain America?
        Bè tornando nel passato dopo aver svolto il compito di restituzione delle gemme, Steve Rogers, di fatto, potrebbe aver cambiato tutto quello che le due stagioni di questa serie ci hanno fatto vedere. Si ok, nel film non sappiamo esattamente in quale punto della vita di Peggy rientra Steve e quindi non possiamo sapere esattamente se Carter aveva terminato le stagioni o no e forse non lo sapremo mai. Perchè la serie è stata conclusa nel 2016 e gli Advengers si apprestano ad entrare in una nuova fase con nuovi personaggi.
        Quello che ci è piaciuto di questa serie TV, oltre Peggy è sicuramente l'ambientazione e la costruzione dei coprotagonisti. Troveremo Edwin "Jarvis" maggiordomo del celebre padre di Tony Stark, che è l'ispiratore dell'intelligenza artificiale amica di Tony, Ricordate Jarvis? La voce che parla con l'eclettico supereroe? 
        Personaggio credibile che aiuterà Peggy nelle sue missioni segrete. Ci sarà anche Howard, scienziato donnaiolo per cui è stato scelto un diverso attore dall'MCU nel ruolo di Stark padre, onestamente funziona molto più quello della serie che quello del Universo Marvel.. Sia per simpatia che per somiglianza al figlio. 
        La serie ha una piega notevolmente diversa da quella degli Advengers e delle altre serie firmate Marvel. Più vicina a una commedia sia nei toni che nell'azione, divertente e con meno effetti speciali, meno non nessuno N.B. e con l'ambientazione di un America degli anni 40 che porta spensieratezza e meno tensione. 
        Una piacevole serie divertente per tutta la famiglia, con taglio comico e avventuroso. 
        Un prodotto Marvel certamente diverso dagli altri non per questo meno valido. Vi lascio il trailer qui sotto, ho trovato la serie degli ABC studios in rete anche se è stata trasmessa da Sky già da qualche anno. Per gli amanti del mondo Marver credo sia un tassello che non può mancare d'esser visto. 

        domenica 19 aprile 2020

        Person of Interest, Alexa Stop alla profilazione!


          Person of Interest: 2011 - 2016, Thriller, 5 Stagioni, 103 Episodi, Prime - Rete

          Quello che succede è di imbatterti in delle serie TV davvero sconvolgenti! Questa è l'impressione guardando le cinque stagioni di Person of Interest, una serie TV, forse, passata troppo in sordina e non troppo pubblicizzata dalla critica. Quello che posso dire è che si tratta di un lavoro fatto davvero bene e fin troppo simile alla realtà. 
          Se vi siete mai imbattuti in teorie cospirazionistiche della serie "Ci spiano da tutti gli apparati tecnologici", dovete passare per forza alla visione di questo capolavoro.
          La storia è ben argomentata e avvincente, racconta le vicende di un Hacker molto famoso, probabilmente il primo, Mr Finch (Michael Emerson) e della sua sensazionale invenzione "La Macchina", una intelligenza artificiale capace di comprendere in anticipo omicidi o atti terroristici attraverso la profilazione delle persone che avviene in maniera segreta attraverso tutti gli apparati elettronici presenti sul pianeta. Si, va bene, sembra la storia di "MInority Report" film del 2002 diretto da Spielberg e tratto dal libro "Rapporto di minoranza" di Philip K. Dick.. se non fosse che l'ambientazione è contemporanea e si avvale della tecnologia attuale e non di futurustici schermi olografici e roba varia. Finch ha alla portata la possibilità di ricevere tantissime informazioni (numeri) per evitare delitti di ogni genere e sceglie di reclutare un ex agente segreto a cui mancava uno scopo, John Reese, il bravissimo Jim Caviezel. Col proseguire delle stagioni ne vedremo delle belle e i due protagonisti saranno aiutati da altri personaggi che diventeranno parte della famiglia e del Cast.
          Tantissime volte mi è capitato di vedere episodi "profetici" e con problematiche nascoste ma presenti nella vita reale. Solo per farvi un'esempio con il periodo attuale, nell'ottavo episodio della quinta stagione, un'altra IA antagonista della Macchina principale, programma un'epidemia di Virus per selezionare e far sopravvivere un ristretto numero di persone ad una futura Apocalisse necessaria per ridurre il numero degli abitanti sul pianeta.
          Assolutamente credibile risultano i personaggi, che, ben costruiti, riescono a venir fuori da situazioni aiutati, il più delle volte, proprio da questa intelligenza artificiale. 

          John Reese alias J. Caviezel
          Avevo imparato ad apprezzare il coprotagonista Caviezel nel film "La Passione di Cristo" di Mel Gibson per la sua interpretazione magistrale, sono riuscito ad apprezzarlo anche nei panni dell'agente segreto, uno di quegli attori non molto espressivi in viso ma molto bravo a rendere l'idea della situazione in cui si trova. 
          Non sono tante le serie TV che dedicano la storia ad Hacker e a complotti nascosti, possiamo prendere come riferimento la più celebre Mr Robot che anche se ha avuto sicuramente più successo secondo me, si allontana, con l'andare delle stagioni, più dall'aspetto tecnologico per dedicarsi a quello psicologico e bipolare del protagonista, mentre Harold Finch e John Reese, se pur ben analizzati nella storia, non lasciano mai il tema della tecnologia e del suo utilizzo principale nella storia. 
          Quindi per me Mr Finch e la macchina battono certamente Elliot e Mr Robot, sia per le tematiche trattate che per il modo in cui vengono trattate.
          La serie l'ho guardata con mia moglie e il "piccolo" di 12 che si è innamorato e ha lottato in maniera empatica con i personaggi, quindi la consiglio a tutti. Non è mai volgare o censurabile in genere. Per molti la serie è finita troppo presto, l'ultima stagione più corta delle altre, sembra sia stata stroncata quasi forzatamente ma posso dire che il finale ci sta in pieno e sarebbe stato davvero troppo sfinirla con ulteriori stagioni che spesso rovinano l'intero prodotto. E' ovvio che esiste notevole margine per argomentare e continuare la storia, ma ripeto, spesso quello che viene dopo potrebbe risultare una noiosa ripetizione. Consigliatissima! L'ho guardata su Prime Video, anche se datata, li è presente tutta la serie.. Vi lascio col Trailer:


          sabato 18 aprile 2020

          How I met Your Mother, e alla fine arriva Mamma


            How I met Your Mother: 2005 - 2014, Commedia, 9 Stagioni, 208 Episodi, Rete

            Se ti piace immedesimarti nelle vicende di giovani tra io 25 e i 35 anni, passare un momento di relax e spensieratezza, questa è la seria adatta.  Uscita in Usa nel 2005 ha la voce narrante del protagonista principale, Ted Mosby (Josh Radnor) classe 1978, racconta in un futuro 2030 ai suoi due figli come ha conosciuto la loro mamma. l’idea della serie nasce dalle storie di gioventù degli stessi produttori che hanno voluto riportare sul piccolo schermo.  Ted è il classico single romantico in cerca del vero amore: si butta così a capofitto nelle storie che rischia di rovinarle. Ci porterà così assieme a lui in un viaggio in cui non mancherà l’ironia con i suoi quattro amici con quali vivrà avventure, situazioni divertenti, ma anche una normalità in cui caratteri, abitudini e difetti dei nostri protagonisti verranno esasperati in modo divertente.  Bravo ragazzo, amico fidato, condivide l’appartamento a New York  con Marshall, che ha conosciuto ai tempi della scuola. La loro amicizia è solida e di vecchia data.  Ted ha vissuto la nascita e l’evolversi della relazione tra Marshal (Jason Segel) e Lily (Halison Hanningan), la terza componente del gruppo di amici.  Al pub McClaren’s, scenario principale in cui si svolgono le vicende, i tre conosceranno Barney e Robin.   IL primo è un donnaiolo uomo d’affari, amante degli abiti in giacca e cravatta, del gioco d’azzardo e degli streap club; è interpretato in modo impeccabile da Nei Patrick Harris. Robin (Cobie Smulders) è una emancipata giornalista Canadese che cerca di sfondare nelle tv statunitensi.  Gli episodi durano 20’ ciascuno e in ognuno il Ted del 2030 ci racconta lo svolgersi dei fatti. Abile nei flash back e nel giocare con il tempo, HIMYM piace perché è una serie leggera e allegra: non manca mai l’ironia nonostante vengano affrontati anche accadimenti tristi per i protagonisti. Il messaggio è sempre positivo. La forte amicizia che lega i 5 , la premura che hanno l’uno verso l’altro, il prendersi gioco di sé e il loro esserci simili sono qualità che ci faranno certamente affezionare.  Per questi motivi la serie può essere vista da tutti, grandi e piccini.

            Trailer:

            sabato 11 aprile 2020

            Station 19, Spegniamo fuochi a Seattle


              Station 19: 2018 - in corso, Dramma, 3 Stagioni, 39 Episodi, Rete - Fox

              Uno Spin Off nato nel 2018 da Grey’s Anatomy che non può non piacere al pubblico di Meredith Grey, ricordandoci un po’ la serie Chicago Fire.
              Racconta le vicende dei Vigili del fuoco della Stazione 19 di Seattle. La storia nasce in contemporanea alla decisione di cambiare mestiere presa da Ben Warren (Jason Wiston Heorge), il chirurgo sposato con la Miranda Bayley del famoso ospedale di Seattle. 
              La vicenda si focalizza in particolare sulla vita della giovane Andrea Herrera (Jaina Lee Ortiz) e dei suoi colleghi: la linea è la stessa di Grey’s Anatomy ma i protagonisti anziché salvare vite in sala operatoria, le salvano tra le fiamme. A fianco a loro negli interventi apparirà spesso un poliziotto, Ryan (Alberto Frezza), amico d’infanzia di Andrea.
              Molta importanza viene data al ruolo femminile, alla carriera della donna all’interno del corpo dei vigili del fuoco e all’abbattimento delle differenze di genere. Le donne in station 19 vengono mostrate come emancipate, forti fisicamente come un uomo (un po’ esagerato, vista la stazza delle protagoniste), decisamente autonome.
              Sempre in questo senso, Station 19 rimane in linea con la serie che lo ha partorito; per la produzione l’inclusione resta fondamentale, in particolare del mondo LGBT, facendo un ulteriore passo avanti rispetto al cast del Grey-Sloan Memorial: tra i protagonisti Maya (Danielle Savre) è dichiaratamente bisessuale.
              La particolarità che piace a chi segue entrambe le serie è quella del cross-over: puntate in cui i due telefilm si intrecciano completamente in una sola, doppia puntata. In ogni caso i  personaggi dell’uno appariranno spesso nell’altro anche nelle puntante ordinarie, senza farci mancare amicizie o amori nati tra chirurghi e pompieri.
              Se avete lacrime non versate ci saranno momenti in cui potrete aprire i rubinetti. Si mira ancora a scuotere le emozioni, e per le storie dei soccorsi, e per quelle dei soccorritori,  che impareremo a conoscere e scoprire meglio nel corso delle stagioni.  Per questo sempre bene guardare occhio un po’ critico:  comprendere determinate situazioni è un conto, approvarle solo perché vengono presentate con fiocchi e sentimento è un’altra. 
              Ciò che piace di Station 19 è che ci fa vedere che c’è del buono nelle persone: il lavoro di squadra, le vicende di amicizia,  i soccorritori che lottano fino in fondo per salvare delle vite e compiono gesti disinteressati oltre il loro lavoro; quell’empatia che piacerebbe a tutti trovare in situazioni così delicate. Tiene accesa la speranza e il romanticismo che non manca certo a Stacy McKee, la sceneggiatrice.  
              La visione che suggeriamo è per adulti e ragazzi. Gustatevi il trailer:


              venerdì 10 aprile 2020

              Freud: Credi che esista la libera scelta? O siamo tutti sotto ipnosi?


              Freud: 2020 - in Corso, Thriller Noir, 1 Stagione, 8 Episodi, Netflix

              Una delle domande che ci lascia questa storia e che le menti più argute si domandano nella vita di tutti i giorni, specialmente in questi periodi bui di false flag e quarantena.
              Credi che esista la libera scelta? O siamo tutti sotto ipnosi?
              E' stata una delle serie del 2020 più viste sulla piattaforma Netflix, grandi aspettative per la figura storica e scientifica su cui si basa la serie austro-tedesca, ovvero, quella del padre della psicanalisi Sigmund Freud. 
              E' inutile dire che quando le aspettative sono così elevate c'è sempre il rischio di fare una brutta figura ed infatti quello che la critica ha fatto è stato attaccare a spada tratta il risultato finale della prima stagione. Al contrario lo "share" ha dato ragione al prodotto che vede schiere di fan attendere, già da adesso, la seconda stagione.
              Posso solo dire che guardandola do ragione ad entrambe le verità, cioè, critica e spettatori. Dovremmo quindi chiederci prima di tutto, chi è che guarderà la serie in questione. Sei uno psicologo, uno psichiatra, uno studente di queste discipline o un'appassionato di tutto quel mondo o di Freud in generale? Bè, allora, il tuo giudizio sulla serie non potrà essere che catastrofico. Dal punto di vista storico e scientifico la serie non rispecchia minimamente quello che è stata la giovane vita del medico. I personaggi, se pur prendendo ispirazione da alcune conoscenze dello stesso all'epoca,  si limitavano a scambi epistolari e non a conoscenze reali. Un esempio ne è l'altra protagonista della serie Fleur Salomè, interpretata dalla bellissima Ella Rumpf, basata su quella di Lou Andreas-Salomé, scrittrice e psicoanalista tedesca di origine russa che fu una figura importante nella società viennese dell'epoca e con il suo fine intelletto ispirò molti grandi pensatori dell'epoca. Lo stesso Friedrich Nietzsche fu probabilmente ispirato dall'incontro con la donna nella stesura del suo scritto più celebre: Così parlò Zarathustra sarebbe nato dalla depressione in cui cadde il pensatore dopo che lei rifiutò la sua proposta di matrimonio. 
              Tàltos ungherese

              Nella serie disegnata come una medium o più specificatamente "contenitore" del Tàltos, che non è un demone come la serie ci vuole fare credere, ma una figura mitologica ungherese umana e terrena che fin da piccola aveva la capacità di poter comunicare con i morti e portava guarigione alle comunità di cui faceva parte. Figura pagana e sciamanica legata alla cultura ungherese prima della conversione al cattolicesimo. Simbolo di vicinanza con Dio e mai maligna o malvagia, aiutava la comunità e viveva in solitaria dissolutezza. Nessuna cerimonia di sangue insomma, nessuna seduta spiritica o bagno di sangue. Usanze, semmai più vicine al satanismo, come le figure di bestie e capre con le corna che vengono richiamate nel film non appena viene fuori il demone nella psiche dei protagonisti. Tra l'altro queste figure sono ancora presenti sia sotto forma di folklore che di ritualità tramandate ancora nelle periferie ungheresi, usanze che si avvicinano alla figura dei "Beneandanti" friulani, ancora oggi presenti. 
              Nella serie Freud, interpretato dal bravissimo Robert Finster, viene descritto come un ipnotizzatore provetto che riusciva con un semplice tocco, ad addormentare o ipnotizzare le persone. In realtà lasciò prestissimo l'ipnosi giudicata inefficace, nella maggior parte dei casi, e si dedicò fin da giovane a tecniche di psicanalisi più efficienti. Veritiera risulta il suo utilizzo di cocaina, che all'epoca non era ancora considerata illegale, ma che venne abbandonata dopo lo studio e gli effetti della sua dipendenza che Freud provò su se stesso. Veritiera l'ambientazione, anche se la serie è stata girata a Praga e non a Vienna, il motivo è la somiglianza degli edifici rimasti ancora più fedeli all'epoca storica. Del tutto irreali i colpi di scena storici raccontati che non elenco per non spoilerare la trama della serie. 
              Quello che funziona sono certamente i costumi, le ambientazioni e le interpretazioni dei personaggi che, a mio modo di vedere, danno credibilità alla storia. 
              Se inizi a guardare la serie da esterno a tutto quello che è la verità storica o scientifica della serie ti troverai difronte un thriller noir avvincente, credibile a chi ignora e stimolante per gli appassionati del soprannaturale fantasy. L'analisi della psiche umana è un pò forzata e messa in evidenza più che dalla scienza, dall'esoterismo satanico. Per questo comprendo la riluttanza della critica a riguardo, non si vuole affermare una scoperta ma la si sbatte in faccia allo spettatore al pari della magia o della stregoneria. Siamo certi che a Freud non sarebbe piaciuto questo contenuto e rimandiamo a voi la visione della serie che è certamente per un pubblico adulto e maggiorenne per gli elevati contenuti espliciti di droghe, sangue, sesso e scene violente. Quì sotto troverete il trailer della prima stagione targata Netflix:


              martedì 7 aprile 2020

              La Casa di Carta, Tu quale personaggio sei?


                La Casa di Carta: 2017 - in Corso, Crime, 4 Stagioni, 38 Episodi, Netflix

                Ne avrete le tasche piene, è una delle serie più viste al mondo pur non essendo americana, ma vi racconteremo degli aspetti diversi e interessanti anche per chi ancora non ha iniziato a guardarla e si chiede perché iniziarla. Intanto capiamo di cosa parla:
                La storia viene accompagnata dalla voce narrante di uno dei protagonisti, Tokio: una rapinatrice ricercata per aver vendicato l’omicidio del suo ragazzo, commesso da una guardia durante una rapina.  Il suo incontro con il Professore la salverà dall’arresto certo, dando il via ai preparativi per colpo alla Banca di Spagna assieme ad un gruppo di specialisti poco convenzionali  assoldati come lei per portare a termine il primo dei due piani che si succederanno nelle stagioni. 
                Il Professore, personaggio tanto riservato e prudente quanto intelligente stratega, ci ricorda un po’ il Michael Scoffield di Prison Break: ha ideato nei minimi dettagli il suo progetto, che nella serie verrà svelato al telespettatore durante lo svolgersi dei fatti, con effetti a sorpresa coinvolgenti.  La Casa di Carta tiene vivo l’interesse, stupisce e diverte: non mancano scene buffe o tragicomiche date dalle caratteristiche dei protagonisti, alcuni dei quali attireranno le preferenze di chi guarda. Il clamore della serie ha dato via a studi psicologici sui personaggi e comprenderli stuzzica la mente sul perché ci piaccia o ci sentiamo più vicini a qualcuno piuttosto che ad altri. Vi elencherò di seguito l'aggettivo che identifica i più noti:
                Tokyo (Ursula Corbero) è una sensation seeking; sempre alla ricerca di emozioni nuove e forti, sempre pronta a prendersi responsabilità al limite dell'impossibile e incurante dei pericoli.
                Il Professore (Alvaro Morte) è un pensiero divergente; la mente del piano, è capace di attivare un pensiero alternativo, creativo e originale. Da il meglio di se quando cinicamente riesce ad escludere le emozioni dal suo pensiero e quando è sotto stress.
                Berlino (Pedro Alonso) il narcisista; alterna stati di patologia e genialità, ha un continuo bisogno di ammirazione e una mente capace di creare e manipolare gli stati d'animo di chi lo circonda.
                Rio (Miguel Herran) Dipendente debole; alla continua ricerca di contornarsi di personalità forti, lunatico a livelli patologici al momento sembra in balia della tempesta che gli ha attraversato la vita.
                Nairobi (Alba Flores) Crocerossina; non ha mai smesso di prendersi cura degli altri, la vita le ha causato un buco che cercherà di colmare persino desiderando un figlio da sola.
                Helsinki (Darko Peric) empatico; riesce sempre a capire gli stati d'animo altrui anche quando, al contrario, non succede lo stesso, questo omone grande e grosso è uno dei  personaggi Gay della serie che incrocerà i sentimenti nella trama con altri protagonisti.
                Denver (Jaime Lorente) Impulsivo; reagisce agli stimoli esterni sempre in maniera immediata, incontrollabile e quasi involontaria. La sua risata lo ritrae infantile all'inverosimile.
                E’ una serie ben pensata e che nulla toglie alle produzioni americane: il tema è nuovo, lo svolgimento fluido e trascinante; l’intreccio tra presente e flashback che si sviluppa scorrendo la storia, è studiato per non dare troppo spazio alle previsioni. Il tema piace anche perché non parla solo di una rapina, ma ci illustra le contraddizioni del sistema definito “legale” e di una giustizia che non è sempre giusta. Chi sono i buoni e chi sono i cattivi? Non sempre è chiaro e la stessa produzione resta neutra lasciando al telespettatore la costruzione della propria idea. La banda del Professore viene amata dall’opinione pubblica nella vicenda, perché pur armata di mitragliatrici cerca di fa prevalere i princìpi, difronte alla corruzione di banche ed economia che stritolano il popolo.  Sicuramente le prime due stagioni restano al momento le migliori.  La quarta, appena uscita su Netflix mira di certo a toccare il telespettatore nelle emozioni e a mantenere la sensazione di trepidazione trasmessa in precedenza. Ci sono alcuni tratti in cui scade un po’, replicando in modo leggermente differente situazioni già viste; inoltre le prime tre puntante sembrano fiacche, anche se trasmettono bene la sensazione del momento vissuta dai protagonisti. Si poteva fare meglio? Forse:  ma lo potremmo capire solo con il proseguimento della storia nella quinta stagione. 
                Per il linguaggio abbastanza colorito e la tematica suggeriamo un pubblico almeno over 14 .
                Altra bizzarria che ha portato questa serie? 
                Gli Europeisti la portano in gloria grazie alla citazione della serie legata alla canzone partigiana "Bella Ciao" che viene utilizzata dai protagonisti per enfatizzare un tono di rivolta al sistema contro il sistema capitalistico. Spesso questa stessa canzone viene utilizzata in Italia dai simpatizzanti comunisti che la cantano per scongiurare le politiche fasciste di destra. Non vorrei entrare nel dettaglio politicamente perché sarebbe un discorso troppo lungo. 

                Mi fermo solo a dire che Chi l'ha cantata in Europa non ha gli stessi ideali e di ribellione che la serie mostra nella serie, sicuramente non è oro tutto quello che luccica, perché la serie fa propaganda anche su tematiche LGBT che non sono una vera forma di ribellione ma sono in linea col mondialismo europeo, però quel momento era una forte denuncia contro il capitalismo che è stato "frainteso" da chi di capitalismo ci vuole fare morire. Tra l'altro proprio la scelta di utilizzare la maschera di Dalì è una forma di resistenza e rivoluzione che ha attraversato l'artista all'epoca della dittatura di Franco e allo stesso tempo un'esaltazione della sua follia.
                La conclusione è che devi iniziare la serie se non sei un fan delle banche e del sistema economico attuale, è possibile che ti serva da ispirazione in caso ci ammazzino di capitalismo! 😏
                Voci di corridoio parlano dell'intesa per una quinta, una sesta stagione e addirittura uno Spin-Off dedicato al Professore e alla sua vita precedente. Intanto il fenomeno di chiamare amici e parenti con nomi delle città si sta diffondendo sempre di più, noi vi lasciamo il trailer quì sotto, buona visione:


                lunedì 6 aprile 2020

                Raising Dion, come si fa a spostare un oggetto con la mente?


                  Raising Dion: 2019 - in Corso, Fantasy, 1 Stagione, 9 Episodi, Netflix

                  La serie americana presenta delle piacevoli sorprese, racconta la storia di Dion Le difficoltà aumenteranno non appena Dion manifesterà dei poteri speciali che lo porteranno ad indagare sulla natura degli stessi e sulla morte del padre. La prima stagione mette in risalto una storia sebbene poco originale, ben ambientata nel contesto e con diverse sorprese e colpi di scena. Non è iniziata come la classica storia di super eroi e speriamo che mantenga questa prospettiva, anche perché nella prima stagione non ci sono sbalzi temporali e non vedremo Dion da adulto. I rapporti e le relazioni tra i personaggi la faranno da padrone e rimane tanta curiosità su come si svilupperà la successiva storia. Al momento il ragazzino è capace di teletrasportarsi, curare animali e persone e di telecinesi. Siamo curiosi di scoprire cosa saprà fare nelle stagioni successive. La critica da la sufficienza alla prima stagione e rimango d'accordo lasciando una porta aperta a quello che potrebbe arrivare. 
                  Potrete guardare Raising Dion con i vostri figli e li farà divertire per la dolcezza e la semplicità del protagonista che risulta davvero simpatico. 
                  Altra nota positiva è l'interpretazione della madre e della sua migliore amica, Esperanza, interpretata da Sammi Haney. Una bambina con una malattia ossea che la costringe ad una sedie a rotelle, emarginata dalla classe è la prima che stringe un rapporto di amicizia con Dion e lo guida con consigli che vanno oltre la sua giovane età di 7 anni. Bravissima e davvero simpatica! 
                  Troverete quì sotto il trailer della serie targata Netflix:


                  giovedì 2 aprile 2020

                  La guerra dei mondi, mancavano solo i marziani!


                    La guerra dei mondi: 2019, Fantasy, 1 Stagione, 3 Episodi, Rete - La F

                    Se approcciate la serie immaginandovi il film del 2005 con Tom Cruise e del regista Spielberg, siete fuori strada.. No non ci diranno come iniziò tutto e neanche cosa avvenne dopo, per scoprire di più dovreste leggere il libro che ha dato l'ispirazione ad entrambi i lavori, l'omonimo romanzo scritto da Herbert George Wells nel 1897.
                    La mini serie Guerra dei mondi del 2019 è ambientata agli inizi del 1900 in un Inghilterra edoardiana, con costumi e ambientazione, quindi, del tutto differente dal film. Quello che non cambia sono i marziani protagonisti della serie che arrivano sulla terra per conquistarla, la trama vede protagonisti un uomo e una donna innamorati che tentano di sfuggire agli attacchi nascondendosi e vedendo da vicino la morte di amici, parenti e compagni di sventura. Si sviluppa su due linee temporali, la prima vede Eleanor Tomlison, nel film Amy, perdersi e ritrovarsi con Rafe Spall, nel film George, compagno e futuro padre del bambino che porta in grembo. Nella seconda linea futura Amy ritrova un vecchio amico, Ogilvy, interpretato da Robert Carlyle noto per tantissime interpretazioni televisive e cinematografiche, a me è piaciuto tanto nei panni di Tremotino in Once Upon Time.
                    Robert Carlyle, Tremotino in Once Upon Time
                    Consiglio la serie a tutti coloro a cui è piaciuta la storia e agli amanti delle serie fantastiche in genere, è molto corta quindi meno impegnativa di tanta altra roba in giro. La visione per i minori è consigliata se accompagnata da adulti, specie per i più piccoli. Non è un capolavoro ma neanche fatta male, utilizzatela tra le pause dell'inizio della vostra serie preferita.
                    Il Trailer della serie:

                    Prison Break, una serie utile ad evadere..


                      Prison Break: 2005 - 2017, Crime, 5 Stagioni, 88 Episodi, Prime - Netflix - Fox

                      Lincoln Burrows (Dominic Purcell) , un uomo che si mette facilmente nei guai, viene accusato dell’omicidio del fratello del Vicepresidente degli USA. Condannato alla pena di morte viene rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Fox River. Sarà il fratello Michael Scofield (Wentworth Miller) brillante ingegnere, a cercare di liberarlo con un piano del tutto inconsueto. Micheal, il protagonista, utilizzerà tutte le sue geniali capacità un’intelligenza sopra la media che gli permette di progettare, valutare e prevedere anche piccoli dettagli.  Come ci dice il titolo, lo scopo è l’evasione: ma uscire da un carcere di massima sicurezza non è certo facile, così l’astuzia e la capacità di calcolo del protagonista si dovranno scontrare con le variabili e gli imprevisti del carcere e dei suoi detenuti, che obbligheranno a un cambiamento nel piano originale ed alleanze sorpendenti. Michael e Lincoln si troveranno implicati in un gioco di poteri molto più grande di loro. La prima stagione è a mio parere la migliore, perché è nuova e piena di quel movimento che va un po’ a calare nello scorrere della seconda stagione.  Per restare in tema “Prison Break” non mancheranno nuove avventure, anche se troveremo alcuni rallentamenti nelle successive stagioni. A tenere vivo l’interesse del pubblico è sicuramente il personaggio serio e composto di Michael che ci stupisce non solo con il suo genio, ma anche perché cercherà in ogni modo e oltre tutto di mantenere la sua etica. Intrigante anche lo sviluppo di alcuni personaggi e del loro rapporto con i due fratelli, come l’avvicendarsi di fatti in cui non si capisce più se i cattivi siano davvero cattivi,  e per finire una storia d’amore poco vissuta ma che tiene accesa la curiosità.  Una nota di merito all’attore Robert Knepper che interpreta T-Bag, un cattivo contorto e astuto che riuscirà a sfruttare a proprio favore le abilità di Michael nel corso delle vicende.  La quinta stagione, uscita dopo ben 9 anni dalla quarta, è una buona ripresa e non smentisce il nostro protagonista.  La Fox ha annunciato nel 2018 l’uscita di una sesta stagione.  Da non perdere anche “The Final Break” film uscito dopo la stagione quattro, che aiuterà a comprendere meglio il finale della stessa.
                      Prison Break è adatto sia a ragazzi che adulti: non presenta scene particolarmente cruente e il linguaggio non è troppo eccessivo. 
                      Il Trailer della serie:

                      mercoledì 1 aprile 2020

                      Pagan Peak, avete paura del Krampus?


                      Pagan Peak: 2019 - in Corso, Thriller, 1 stagione, 8 Episodi, Rai 4 - Rete

                      Questa è una serie austro-tedesca che ha ricevuto diversi elogi dalla critica tedesca, l'ho catalogata come thriller ma, in realtà, vi troverete difronte a qualcosa di molto meno misterioso di quello che potrebbe sembrare, ma andiamo per ordine.
                      La serie, come la produzione, è ambientata per lo più tra le alpi tedesche e austriache e le cittadine che nascono in quei luoghi. Narra delle vicende e le ricerche di un serial killer locale che ha sconvolto la tranquillità delle popolazioni alpine.
                      Devo dire che, anche per chi non è abituato a luoghi così freddi come me, i paesaggi della storia risultano fantastici e misteriosi anche più dei personaggi. Il killer e la sua filosofia richiama la leggenda del Krampus, demone che venne sconfitto e sottomesso da San Nicola e che è ancora fortemente presente nella cultura e nel folklore di tutti gli stati del centro Europa. Persino in Italia, in Trentino e in Friuli troviamo diverse ricorrenze tra il 5 e il 7 Dicembre che ricordano questa leggenda, con le tipiche maschere "cornute" e abiti con piume e pelli tipiche della rappresentazione di questo demone. 
                      La leggenda narra che in passato nei periodi di carestia, giovani uomini si travestivano da demoni con maschere e costumi mostruosi per spaventare e depredare i villaggi, fino a quando si accorsero che in mezzo a loro si nascondeva un vero demone con zoccoli da capra al posto dei piedi e che approfittava di queste scorribande per unirsi a loro e seminare il panico. Per liberarsi del demone dovettero chiamare il Vescovo Nicola che sconfisse e sottomise a se il demone, facendo perdere anche le cattive abitudini della popolazione di saccheggiare i più deboli. Ancora oggi la sua leggenda e la sua maschera viene utilizzata per scoraggiare le cattive azioni dei bambini. 
                      In realtà Pagan Peak ha ben poco di leggendario o fantastico nella sua trama, le maschere vengono solo utilizzate dal killer e nessun demone comparirà nella serie. Il credo del Killer ha un forte legame con la natura e i boschi ed è a quello che vuole richiamare l'attenzione. 
                      Cosa non ha funzionato secondo me: il problema sta proprio nella classificazione, in quanto non vi è un vero e proprio mistero ne suspance, il killer è quasi subito evidente nella trama e non rimanda alla classica domanda del "Chi Sarà Mai?". Gli ambienti sono cupi in maniera naturale e non per la sceneggiatura. Gli attori non sono niente male ed è da un pò che ho rivalutato la cinematografia e le serie tedesche grazie anche a quel capolavoro che è "Dark" serie di cui vi parlerò prossimamente. 
                      Non è una serie adatta a bambini e neanche tanto veloce come narrativa. La consiglio a tutti coloro che amano i polizieschi, non abbiate troppe aspettative sui colpi di scena, ci sono.. ma niente di eclatante. Non ho idea perchè sia stata così osannata dalla critica tedesca, forse troppo di parte. E' un buon prodotto ma se non fosse perchè mi ha fatto andare a scoprire un costume e una leggenda legata a S.Nicola e alla tradizione folkloristica di alcune regioni d'Italia non avrei trovato modo di recensirla degnamente. Il Trailer della serie sottotitolato in Inglese: