martedì 7 aprile 2020

La Casa di Carta, Tu quale personaggio sei?


    La Casa di Carta: 2017 - in Corso, Crime, 4 Stagioni, 38 Episodi, Netflix

    Ne avrete le tasche piene, è una delle serie più viste al mondo pur non essendo americana, ma vi racconteremo degli aspetti diversi e interessanti anche per chi ancora non ha iniziato a guardarla e si chiede perché iniziarla. Intanto capiamo di cosa parla:
    La storia viene accompagnata dalla voce narrante di uno dei protagonisti, Tokio: una rapinatrice ricercata per aver vendicato l’omicidio del suo ragazzo, commesso da una guardia durante una rapina.  Il suo incontro con il Professore la salverà dall’arresto certo, dando il via ai preparativi per colpo alla Banca di Spagna assieme ad un gruppo di specialisti poco convenzionali  assoldati come lei per portare a termine il primo dei due piani che si succederanno nelle stagioni. 
    Il Professore, personaggio tanto riservato e prudente quanto intelligente stratega, ci ricorda un po’ il Michael Scoffield di Prison Break: ha ideato nei minimi dettagli il suo progetto, che nella serie verrà svelato al telespettatore durante lo svolgersi dei fatti, con effetti a sorpresa coinvolgenti.  La Casa di Carta tiene vivo l’interesse, stupisce e diverte: non mancano scene buffe o tragicomiche date dalle caratteristiche dei protagonisti, alcuni dei quali attireranno le preferenze di chi guarda. Il clamore della serie ha dato via a studi psicologici sui personaggi e comprenderli stuzzica la mente sul perché ci piaccia o ci sentiamo più vicini a qualcuno piuttosto che ad altri. Vi elencherò di seguito l'aggettivo che identifica i più noti:
    Tokyo (Ursula Corbero) è una sensation seeking; sempre alla ricerca di emozioni nuove e forti, sempre pronta a prendersi responsabilità al limite dell'impossibile e incurante dei pericoli.
    Il Professore (Alvaro Morte) è un pensiero divergente; la mente del piano, è capace di attivare un pensiero alternativo, creativo e originale. Da il meglio di se quando cinicamente riesce ad escludere le emozioni dal suo pensiero e quando è sotto stress.
    Berlino (Pedro Alonso) il narcisista; alterna stati di patologia e genialità, ha un continuo bisogno di ammirazione e una mente capace di creare e manipolare gli stati d'animo di chi lo circonda.
    Rio (Miguel Herran) Dipendente debole; alla continua ricerca di contornarsi di personalità forti, lunatico a livelli patologici al momento sembra in balia della tempesta che gli ha attraversato la vita.
    Nairobi (Alba Flores) Crocerossina; non ha mai smesso di prendersi cura degli altri, la vita le ha causato un buco che cercherà di colmare persino desiderando un figlio da sola.
    Helsinki (Darko Peric) empatico; riesce sempre a capire gli stati d'animo altrui anche quando, al contrario, non succede lo stesso, questo omone grande e grosso è uno dei  personaggi Gay della serie che incrocerà i sentimenti nella trama con altri protagonisti.
    Denver (Jaime Lorente) Impulsivo; reagisce agli stimoli esterni sempre in maniera immediata, incontrollabile e quasi involontaria. La sua risata lo ritrae infantile all'inverosimile.
    E’ una serie ben pensata e che nulla toglie alle produzioni americane: il tema è nuovo, lo svolgimento fluido e trascinante; l’intreccio tra presente e flashback che si sviluppa scorrendo la storia, è studiato per non dare troppo spazio alle previsioni. Il tema piace anche perché non parla solo di una rapina, ma ci illustra le contraddizioni del sistema definito “legale” e di una giustizia che non è sempre giusta. Chi sono i buoni e chi sono i cattivi? Non sempre è chiaro e la stessa produzione resta neutra lasciando al telespettatore la costruzione della propria idea. La banda del Professore viene amata dall’opinione pubblica nella vicenda, perché pur armata di mitragliatrici cerca di fa prevalere i princìpi, difronte alla corruzione di banche ed economia che stritolano il popolo.  Sicuramente le prime due stagioni restano al momento le migliori.  La quarta, appena uscita su Netflix mira di certo a toccare il telespettatore nelle emozioni e a mantenere la sensazione di trepidazione trasmessa in precedenza. Ci sono alcuni tratti in cui scade un po’, replicando in modo leggermente differente situazioni già viste; inoltre le prime tre puntante sembrano fiacche, anche se trasmettono bene la sensazione del momento vissuta dai protagonisti. Si poteva fare meglio? Forse:  ma lo potremmo capire solo con il proseguimento della storia nella quinta stagione. 
    Per il linguaggio abbastanza colorito e la tematica suggeriamo un pubblico almeno over 14 .
    Altra bizzarria che ha portato questa serie? 
    Gli Europeisti la portano in gloria grazie alla citazione della serie legata alla canzone partigiana "Bella Ciao" che viene utilizzata dai protagonisti per enfatizzare un tono di rivolta al sistema contro il sistema capitalistico. Spesso questa stessa canzone viene utilizzata in Italia dai simpatizzanti comunisti che la cantano per scongiurare le politiche fasciste di destra. Non vorrei entrare nel dettaglio politicamente perché sarebbe un discorso troppo lungo. 

    Mi fermo solo a dire che Chi l'ha cantata in Europa non ha gli stessi ideali e di ribellione che la serie mostra nella serie, sicuramente non è oro tutto quello che luccica, perché la serie fa propaganda anche su tematiche LGBT che non sono una vera forma di ribellione ma sono in linea col mondialismo europeo, però quel momento era una forte denuncia contro il capitalismo che è stato "frainteso" da chi di capitalismo ci vuole fare morire. Tra l'altro proprio la scelta di utilizzare la maschera di Dalì è una forma di resistenza e rivoluzione che ha attraversato l'artista all'epoca della dittatura di Franco e allo stesso tempo un'esaltazione della sua follia.
    La conclusione è che devi iniziare la serie se non sei un fan delle banche e del sistema economico attuale, è possibile che ti serva da ispirazione in caso ci ammazzino di capitalismo! 😏
    Voci di corridoio parlano dell'intesa per una quinta, una sesta stagione e addirittura uno Spin-Off dedicato al Professore e alla sua vita precedente. Intanto il fenomeno di chiamare amici e parenti con nomi delle città si sta diffondendo sempre di più, noi vi lasciamo il trailer quì sotto, buona visione:


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