Uno Spin Off nato nel 2018 da Grey’s Anatomy che non può non piacere al pubblico di Meredith Grey, ricordandoci un po’ la serie Chicago Fire.
Racconta le vicende dei Vigili del fuoco della Stazione 19
di Seattle. La storia nasce in contemporanea alla decisione di cambiare
mestiere presa da Ben Warren (Jason Wiston Heorge), il chirurgo sposato con la
Miranda Bayley del famoso ospedale di Seattle.
La vicenda si focalizza in particolare sulla vita della
giovane Andrea Herrera (Jaina Lee Ortiz) e dei suoi colleghi: la linea è la
stessa di Grey’s Anatomy ma i protagonisti anziché salvare vite in sala
operatoria, le salvano tra le fiamme. A fianco a loro negli interventi apparirà
spesso un poliziotto, Ryan (Alberto Frezza), amico d’infanzia di Andrea.
Molta importanza viene data al ruolo femminile, alla
carriera della donna all’interno del corpo dei vigili del fuoco e
all’abbattimento delle differenze di genere. Le donne in station 19 vengono
mostrate come emancipate, forti fisicamente come un uomo (un po’ esagerato,
vista la stazza delle protagoniste), decisamente autonome.
Sempre in questo senso, Station 19 rimane in linea con la
serie che lo ha partorito; per la produzione l’inclusione resta fondamentale,
in particolare del mondo LGBT, facendo un ulteriore passo avanti rispetto al
cast del Grey-Sloan Memorial: tra i protagonisti Maya (Danielle Savre) è
dichiaratamente bisessuale.
La particolarità che piace a chi segue entrambe le serie è
quella del cross-over: puntate in cui i due telefilm si intrecciano
completamente in una sola, doppia puntata. In ogni caso i personaggi dell’uno appariranno spesso
nell’altro anche nelle puntante ordinarie, senza farci mancare amicizie o amori
nati tra chirurghi e pompieri.
Se avete lacrime non versate ci saranno momenti in cui
potrete aprire i rubinetti. Si mira ancora a scuotere le emozioni, e per le
storie dei soccorsi, e per quelle dei soccorritori, che impareremo a conoscere e scoprire meglio
nel corso delle stagioni. Per questo
sempre bene guardare occhio un po’ critico:
comprendere determinate situazioni è un conto, approvarle solo perché
vengono presentate con fiocchi e sentimento è un’altra.
Ciò che piace di Station 19 è che ci fa vedere che c’è del
buono nelle persone: il lavoro di squadra, le vicende di amicizia, i soccorritori che lottano fino in fondo per
salvare delle vite e compiono gesti disinteressati oltre il loro lavoro; quell’empatia
che piacerebbe a tutti trovare in situazioni così delicate. Tiene accesa la
speranza e il romanticismo che non manca certo a Stacy McKee, la
sceneggiatrice.
La visione che suggeriamo è per adulti e ragazzi. Gustatevi il trailer:
Nessun commento:
Posta un commento